E' necessario che il contatto tra la procura generale
e i difensori degli imputati avvenga prima possibile.
Il maggiore interesse alla definizione camerale del processo, ancor prima
che esso sia fissato per la trattazione in udienza pubblica, renderà più
facile raggiungere l'accordo tra le parti e la ratifica da parte del giudice.
Vi sono due caselle di posta elettronica dedicate. Con la prima - concordato.pg.roma@giustiziacert.it
, contattabile solo dalla PEC del difensore, si potrà inviare una proposta,
anche in termini generici.
In seguito potrà, invece, essere utilizzato l'indirizzo contatticoncordato.pg.roma@giustizia.it,
per avviare il contatto diretto col magistrato designato, anche per eventuali
appuntamenti.
La procura generale si atterrà ai criteri indicati nella: circolare
per l'attuazione del concordato sui motivi di appello del 6 ottobre 2017 Concordato
in appello.
Il 10 maggio è stato sottoscritto dal Presidente della corte d'appello, dal Presidente del consiglio dell'ordine forense di Roma e dal Procuratore generale un protocollo
per l'attuazione della nuova disciplina del concordato in appello.
Il protocollo è finalizzato a meglio disciplinare le modalità con le quali potrà giungersi all'accordo tra p.m. e difesa al fine di razionalizzare il giudizio di secondo grado,
evitando i processi su cui può ragionevolmente concordarsi tra le parti, con il successivo vaglio del giudice.
La procura generale ha emanata da tempo direttive che disciplinano tempi e limiti di adesione da parte dell'ufficio alle proposte della difesa e ha avviato un ampio programma di proposte di iniziative.
Queste direttive costituiscono la base dell'adesione al protocollo ed è bene quindi che siano conosciute anche dal Foro. Ad esse si atterranno rigorosamente i magistrati del p.m., con i soli adattamenti
alle diverse previsioni del protocollo.
Le richieste di concordato tardive e quelle successive alla mancata risposta o alla risposta negativa alla proposta d'iniziativa dell'ufficio non saranno quindi prese in considerazione,
se in casi del tutto eccezionali e sulla base della valutazione dell'Avvocato generale.
Solo lo spirito di collaborazione tra pubblici ministeri e difesa potrà consentire che il nuovo istituto si affermi e abbia i risultati positivi per la buona organizzazione del giudizio cui è mirato.
(vedi allegato).
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