Pasqua amara per le famiglie italiane, alle prese con l’aumento dei prezzi per via dell’inflazione: i dati ISTAT rivelano un quadro allarmante.
Quadro allarmante per quanto riguarda la spesa per le festività pasquali. Dando uno sguardo ai dati forniti a ISTAT sulle spese delle famiglie italiane per la Pasqua, emerge questa brutta situazione, determinata dall’inflazione alle stelle, con conseguente aumento spropositato sui prezzi di ogni prodotto tipico della Pasqua. Chi ha già fatto la spesa per il weekend, molto probabilmente, se ne è già reso conto.

Colombe, uova di cioccolato, liquori, carni e ogni prodotto tradizionale, tipico del periodo, ha subito un incremento del 30%. Prosegue il trend negativo riguardante l’inflazione nell’eurozona, con la BCE, la Banca Entrale Europea, che parla di stangata, nonostante i tentativi della Comunità di contrastare il fenomeno attraverso l’applicazione di nuove normative.
Inflazione alle stelle e prodotti tipici della Pasqua quasi inavvicinabili: la Pasqua ci costerà il 30% in più
Codacons lancia un allarme riguardo la dinamica dei prezzi dei prodotti da supermercato, sottolineando un’accelerazione della pressione inflazionistica. Oggi, giovedì 17 aprile, la BCE guidata da Christine Lagarde, è chiamata a prendere una decisione sul blocco dei tassi di interesse, per contrastare l’inflazione galoppante degli ultimi tempi.
La UE blocca gli incrementi, ma i prezzi al consumo dell’area euro sono comunque elevati, molto più elevati rispetto agli anni passati. Nel mese di marzo, ad esempio, abbiamo assistito a un incremento generale del 2,2%, a febbraio era stato del 2,3%. Il tasso di inflazione nella UE è del 2,5%, registrando un lieve calo rispetto a due mesi fa, quando era del 2,7%.

In Europa, la Francia registra l’inflazione minore, 0,9%, a seguire la Danimarca, 1,4%, e il Lussemburgo, 1,5%. Il tasso di inflazione maggiore si registra invece in Romania, 5,1%, Ungheria, 4,8%, e Polonia, 4,4%. Servizi, beni alimentari, tabacco e alcolici e beni industriali non energetici, sono tutti in aumento, tranne i beni energetici, in leggero calo.
La situazione italiana: quanto incide l’inflazione sulla spesa di Pasqua
La BCE ha già riferito che l’Europa rallenterà la sua crescita nel 2025, restando sotto i 2 punti percentuale. Si crescerà, ma meno del previsto. In Italia, l’inflazione resta stabile all’1,7%, ciò influenza la spesa di Pasqua, con i beni tradizionali venduti a prezzi elevati. Nel 2025, le famiglie italiane spenderanno più di 600 euro, arrivando addirittura a un +850 euro per le famiglie con due o più figli.

Per quanto riguarda la spesa pasquale, i prodotti alimentari sono in crescita, subendo un aumento di prezzo del 2,5%, toccando anche il 3,3% di aumenti. Tutti rincari che pesano sull’economia familiare: uova di cioccolata, colombe, salumi, risentono della crisi delle materie prime, con cacao, caffè o burro venduti a prezzi maggiori. Tutto ciò si traduce in una spesa in aumento del 30%.
Le uova di cioccolata, non a caso, costano in media quasi 3/4 euro in più rispetto all’anno scorso, così le colombe pasquali. I dolci soprattutto hanno registrato un aumento spropositato. Oggi sapremo di quanto sarà il taglio operato sui tassi di interesse da parte della BCE.