Dopo aver lavorato per decenni, è deludente ricevere una pensione mensile non adeguata al vecchio stipendio, ma c’è un modo per risolvere.
Quando si parla di pensione, non sempre si ha chiaro quanto si prende ogni mese. Purtroppo, il sistema pubblico oggi prevede un’entrata, ma spesso non basta per coprire tutte le spese a cui si è abituati durante la vita lavorativa.

Ecco perché è importante conoscere un sistema che ti permette di avere una pensione adeguata a ciò che guadagni con il tuo lavoro. Vediamo subito come si fa.
Come avere una pensione alta quanto lo stipendio: il modo c’è
I calcoli parlano chiaro, anche se oggi guadagni più di 1500 euro al mese, quando andrai in pensione potresti ritrovarti con il 70% circa dello stipendio.
Una bella cifra in meno, che rischia di farsi sentire, specie se hai ancora mutuo, figli all’università o semplicemente vuoi continuare a vivere con un po’ di tranquillità.

Un modo intelligente per alzare la pensione è usare bene il TFR, ovvero la liquidazione di quando si va in pensione e che viene erogata dal datore di lavoro.
C’è chi lascia il proprio TFR in azienda e chi sceglie di investirlo in un fondo pensione. Ed è proprio questa seconda scelta a poter fare davvero la differenza. Dunque, se investi il tuo TFR in modo intelligente e furbo, puoi avere quasi l’80% del tuo stipendio mensile come pensione.
Se si comincia presto, per esempio a 30 anni, con alcuni piani vantaggiosi, si potrebbe addirittura superare il 100%. Questo significa che, in pratica, puoi prendere da pensionato più di quanto prendi da lavoratore. Non male, vero?
Quanti soldi bisogna investire in un fondo pensionistico?
Se il TFR non basta, ci sono sempre i versamenti aggiuntivi. Dunque, si andrebbe a pagare una piccola rata mensile per accrescere, in futuro, la propria pensione. Inoltre, va anche detto che tutti questi contributi sono deducibili dalle tasse, e in base al tuo reddito potresti risparmiare dal 20% al 40% su quanto versi.
Vuoi anticipare la pensione? Ora si può
Dal 2025, si hai iniziato a lavorare dopo il 1996 puoi andare in pensione a 64 anni (invece che a 67), se però hai raggiunto i contributi dovuti. Servono almeno 25 anni di contributi e uno stipendio di circa 1400 euro al mese.

Le mamme hanno qualche agevolazione in più, e i contributi richiesti salgono a 30 anni dal 2030.
Come funziona la pensione quando si lavora in proprio?
Per chi lavora in proprio, la questione è ancora più delicata. Non c’è TFR, i contributi sono più bassi, e le pensioni rischiano di essere davvero limitate. Per arrivare all’80% dell’ultimo reddito, un lavoratore autonomo di 50 anni dovrebbe versare oltre 1.100 euro al mese in previdenza integrativa. Anche in questo caso sono previsti degli sconti fiscali, che comunque aiutano a ridurre l’impatto.